Cleopatra e la lotta per il potere

LA PARABOLA DEI SAMURAI (2)

 

CAPITOLO 1: UNA STORIA DI USURPAZIONI E LA MORTE DI TOLOMEO XII

Per iniziare a parlare di Cleopatra, la regina più famosa della storia d’Egitto, bisogna tenere presente lo scacchiere mediterraneo durante la prima metà del I secolo a.C. La veloce ascesa dell’Impero Romano si basò più sull’indebolimento delle potenze vicine, a causa di lotte intestine, che sui propri meriti. Certo è che l’entrata in scena di Roma fu folgorante. Grazie a un esercito disciplinato, le sue prime conquiste furono rapide e decise. Non accadde lo stesso quando si trattò di sfruttare il successo ottenuto sui campi di battaglia, visto che al Senato non interessava che i generali, che rispondevano ai suoi ordini, si stabilissero nei territori conquistati e si dimenticassero chi stavano servendo; ma la situazione presto cambiò grazie alla classe sociale equestre. I cavalieri, che erano uomini d’affari, videro ben presto l’opportunità di ampliare gli orizzonti commerciali e di colonizzare i territori conquistati. Ai tempi di Tolomeo XII (Primo regno: 80-58 a.C., Secondo regno: 55-51 a.C.), il potere di Roma si radicò definitivamente grazie alle vittorie ottenute da Pompeo nel Ponto e in Armenia. Tolomeo XII era stato cacciato dagli alessandrini poiché cedette il regno di Cipro a Roma e al suo posto venne incoronata sua figlia Berenice IV (78-55 a.C., sovrana d’Egitto dal 58 a.C.). Il prestigio di Pompeo, come soldato e politico, gli valse un posto nel triumvirato, insieme a Cesare e Crasso. Fu proprio Pompeo a re instaurare in Egitto il regno di Tolomeo XII Aulete per quattro anni, senza l’aiuto del Senato. Ritornato al potere Tolomeo fece giustiziare la propria figlia e tutti coloro che la appoggiarono. Nel 52 a.C. decise di associarsi al trono la figlia, Cleopatra, poiché era l’unica che per l’età potesse ereditare il trono. L’anno successivo il faraone morì lasciando a Cleopatra, Tolomeo XIII Dionisio II, Tolomeo XIV Filopatore e Arsinoe IV il regno. Tutti e quattro i discendenti crebbero insieme nel palazzo di Alessandria, dove furono scrupolosamente educati alla cultura greca, senza che tra loro si sviluppasse però alcun legame affettivo. Alla corte tolemaica vigeva la legge della giungla e solo il più forte sarebbe riuscito a sopravvivere.

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Scoperta in una zona sommersa dell’antica Alessandria, questa sfinge di pietra mostra un corpo da leone e un volto che probabilmente raffigura il padre di Cleopatra, Tolomeo XII. Il faraone indossa il tipico copricapo reale con il cobra sulla fronte, che rappresentava il potere divino del sovrano. Fotografia di Kenneth Garrett.
Copyright: National Geographic

 

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Cleopatra adolescente, Urbain Basset, statua in bronzo, 1880, Musée de Grenoble, Grenoble

 

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Pianta di Alessandria d’Egitto

 

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Regno Tolemaico d’Egitto

 

CAPITOLO 2: DAL REGNO CONDIVISO ALLA GUERRA DI ALESSANDRIA

Tolomeo aveva designato suoi eredi Cleopatra e il maggiore dei maschi. I due avrebbero dovuto regnare insieme come fratelli e sposi. Quando salirono al trono, Cleopatra VII aveva 18 anni e Tolomeo XIII ( 51-47 a.C.) solo dieci, ragion per cui la reggenza fu affidata al suo tutore, un eunuco di nome Potino, e al generale Achilla, capo dell’esercito. Tra Cleopatra e Tolomeo iniziarono presto i dissidi però e la regina si vide costretta ad abbandonare il regno. Arsinoe pensò dunque di poter occupare il trono accanto al fratello, ma non aveva fatto i conti con il nuovo uomo forte di Roma: Caio Giulio Cesare. Giunto in Egitto all’inseguimento di Pompeo scoprì un fatto terribile, il suo nemico ed ex alleato era stato ucciso su ordine di Tolomeo XIII che sperava di ingraziarsi i favori di Cesare, era il 29 settembre del 48 a.C. Cesare per punire Tolomeo fece uccidere Potino, autore materiale dell’omicidio di Pompeo. Quindi cercò di riportare la pace tra i fratelli Tolomeo e Cleopatra e nel ristabilire l’equilibrio Arsinoe e l’altro fratello, Tolomeo XIV ( 47-44 a.C.), ottennero il controllo di Cipro, anche se si trattava di una una carica puramente onorifica. Questo successo non fece che accrescere le sue aspirazioni. La situazione non tardò a complicarsi. Ad Alessandria il malcontento popolare scoppiò contro Roma e Tolomeo XIII ordinò ad Achilla di organizzare l’esercito. L’Egitto si sollevò contro il console romano ad Alessandria. Cesare poteva contare solo su 2 legioni ( 4 mila uomini ) mentre l’Egitto contava un esercito di circa 20 mila unità e aveva, soprattutto, l’appoggio del popolo. Arsinoe capì che era giunto il suo momento. Mentre tutti erano concentrati su Tolomeo XIII, Cleopatra e Cesare, la principessa fuggì da palazzo insieme al suo ministro, l’eunuco Ganimede, e si unì ai ribelli che la nominarono subito regina d’Egitto. Ora non le rimaneva che eliminare Cleopatra. Ma prima era necessario sconfiggere Roma, Arsinoe però dovette fare i conti con la resistenza dello stesso Achilla, ma come i suoi antenati risolse la cosa molto velocemente: lo fece uccidere. Ganimede divenne capo delle armate e inizialmente ottenne persino qualche piccolo successo, ma Cesare ottenne i rinforzi tanto sperati, guidati da Mitridate I di Pergamo . Tolomeo XIII tentò di impedire l’arrivo dei rinforzi, ma si dovette dare alla fuga su delle imbarcazioni. Il poveretto cadde nel Nilo e per il peso dell’armatura morì annegato. La guerra era finita, Cleopatra e Tolomeo XIV erano i nuovi sovrani d’Egitto e Arsinoe venne portata a Roma come parte del bottino di guerra. Cesare venne assassinato il 15 marzo del 44 a.C. e nell’estate dello stesso anno morì anche Tolomeo XIV, probabilmente avvelenato da Cleopatra. Un altro pretendente scompariva fortuitamente dalla scena politica.

 

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Giulio Cesare, Peter Paul Rubens, 1625-1626

 

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Cleopatra e Giulio Cesare, Pietro da Cortona, 1637, Musée de Beaux-Arts, Lione

 

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Statua di Cleopatra, I secolo a.C., Musée du Louvre, Parigi

 

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Salvataggio di Arsinoe, Tintoretto, 1555-1556, Gemaldegalerie Alte Meister, Dresda

 

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Illustrazione della Biblioteca di Alessandria data alle fiamme

 

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Il Nilo dell’epoca di Cleopatra prende vita in un monumentale mosaico pavimentale a Palestrina. Dall’Etiopia, in alto, il fiume scorre accanto a templi faraonici e greco-egizi, si snoda nel delta e sfocia in quello che potrebbe essere l’affollato porto di Alessandria, in basso a destra. Fotografia di Nimatallah/Art Resource. Copyright: National Geographic

 

CAPITOLO 3: CLEOPATRA NON DIMENTICA …

Alcuni anni dopo queste vicende e dopo la morte di Cesare nel 44 a.C. Cleopatra conobbe un altro uomo che legherà le sorti dei suoi ultimi anni a Roma nuovamente: Marco Antonio. Il triumviro la convocò per un incontro a Tarso nel 41 a.C. In quel momento iniziò non solo una delle vicende amorose più celebri della storia, ma anche una solida alleanza politica molto proficua per entrambe le parti. La posizione strategica e le ricchezze dell’Egitto potevano permettere ad Antonio di attuare il suo progetto di riorganizzazione dell’Oriente, mentre Cleopatra puntava a conservare l’autonomia del Paese e ampliare i territori sotto il suo controllo.  Nel corso delle trattative, Cleopatra chiese la testa della sorella. Dopo tanti anni non l’aveva ancora perdonata. Gli emissari di Antonio la trovarono ad Efeso, città dove si era ritirata dopo esser stata portata in catene a Roma nel trionfo di Cesare dopo la guerra civile alessandrina. Conduceva una vita tranquilla, come supplice del tempio di Artemide, ma non aveva rinunciato alla sua dignità regale, e il sacerdote del luogo continuava a riservarle il trattamento dedicato ai sovrani. I mercenari strapparono la ragazza ai protettori della dea e la uccisero a sangue freddo. Cleopatra, rimasta unica pretendente al trono, ora poteva dormire sogni tranquilli e cullarsi tra le braccia del suo nuovo amante.

 

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Una delle poche immagini di Cleopatra in cui compare il suo nome si trova a Dendera, sul lato sinistro di una parete di un tempio. In essa Cleopatra adempie al suo ruolo di faraone facendo offerte agli dei. La presenza al suo fianco del figlio avuto da Giulio Cesare mirava a rafforzarne la posizione di erede. Cesarione fu catturato e giustiziato poco dopo la morte della madre. Fotografia di George Steinmetz. Copyright: National Geographic

 

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Cleopatra VII d’Egitto, I secolo a.C., Hermitage, San Pietroburgo

 

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Questo busto marmoreo con una fascia regale sui capelli potrebbe raffigurare Cleopatra; forse fu realizzato mentre la regina era a Roma. Alcuni particolari come la curva del naso corrispondono alle effigi sulle monete. Gli storici riferiscono che Cleopatra affascinava con la sua intelligenza, la prontezza di spirito e il carisma. Di lei si innamorarono due degli uomini più potenti del tempo: Giulio Cesare e Marco Antonio. Fotografia di Christoph Gerigk, presso Altes Museum, Berlino. Copyright: National Geographic

 

Saggi e testi consigliati:

Spinosa, A., Cleopatra. La regina che ingannò se stessa, Mondadori, Milano, 2003

Plutarco, Vite parallele, UTET, Torino, 2005

Angela, A., Cleopatra: La regina che sfidò Roma e conquistò l’eternità, HarperCollins Italia, 2018

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